Lo strumento del tarocco e la formula penta-grammatica
I tarocchi rappresentano da tempo immemore un utile strumento di scomposizione della realtà tutta, nei suoi elementi archetipali, al fine di farci comprendere noi stessi e il Mondo.
Come in un abecedario dell'Assoluto ad ogni arcano maggiore o minore sono generalmente associati un numero, una lettera ebraica, una figura.
Ad alcuni cabalisti piace raccontare la favola secondo cui, prima della Creazione, Dio si dilettasse con le lettere dell'alfabeto ebraico – in un gioco di corrispondenze e allusioni potremmo facilmente associare questa immagine alla nostra che con le lame in mano cerchiamo con una sorta di procedimento inverso, di risalire le tappe della manifestazione cosmica, secondo sensazioni e ragionamenti che trascendono il materiale intelletto.
Combattendo l'incomunicabilità di ciò che ho appreso in diversi mesi di lavoro e studio, e per motivi di sintesi, non mi dilungherò su nozioni dei tarocchi reperibili su qualsiasi manuale, ma cercherò di spiegare solo il rapporto che intercorre tra lo strumento del tarocco e la formula penta-grammatica, e la loro eventuale utilità operativa in funzione di quest'ultima. Tutta la trattazione si basa su un motivo di fondo, che vede lo strumento stesso del tarocco come la scomposizione puntuale della simbologia del Glifo del Sovrano Ordine Gnostico Martinista.
Come in un abecedario dell'Assoluto ad ogni arcano maggiore o minore sono generalmente associati un numero, una lettera ebraica, una figura.
Ad alcuni cabalisti piace raccontare la favola secondo cui, prima della Creazione, Dio si dilettasse con le lettere dell'alfabeto ebraico – in un gioco di corrispondenze e allusioni potremmo facilmente associare questa immagine alla nostra che con le lame in mano cerchiamo con una sorta di procedimento inverso, di risalire le tappe della manifestazione cosmica, secondo sensazioni e ragionamenti che trascendono il materiale intelletto.
Combattendo l'incomunicabilità di ciò che ho appreso in diversi mesi di lavoro e studio, e per motivi di sintesi, non mi dilungherò su nozioni dei tarocchi reperibili su qualsiasi manuale, ma cercherò di spiegare solo il rapporto che intercorre tra lo strumento del tarocco e la formula penta-grammatica, e la loro eventuale utilità operativa in funzione di quest'ultima. Tutta la trattazione si basa su un motivo di fondo, che vede lo strumento stesso del tarocco come la scomposizione puntuale della simbologia del Glifo del Sovrano Ordine Gnostico Martinista.
Le scomposizioni del sistema dei tarocchi e le varie associazioni tra una lama e l'altra e/o con altri simboli esterni allo strumento in sé, tengono conto del significato di cui si carica ogni singola carta. Lo studio sistematico di ogni Arcano preso singolarmente è imprescindibile per un lavoro di questo tipo.
Partendo dalle basi, poniamo in analisi non i singoli arcani ma l'intero sistema; complementari l'uno all'altro, si scompongono gli Arcani Maggiori in ternari o settenari +1 lama singola (tot. 22) e gli Arcani Minori in quattro parti (in base ai semi) poi in 10+4 lame singole (tot. 56).
La formula penta-grammatica e il sistema degli Arcani Maggiori
22 = 3 settenari +1
י (Yod) => I settenario
ה (I Hé) => II settenario
ו (Vau) => III settenario
ה (II Hé) => Arcano XXII
Partendo dalle basi, poniamo in analisi non i singoli arcani ma l'intero sistema; complementari l'uno all'altro, si scompongono gli Arcani Maggiori in ternari o settenari +1 lama singola (tot. 22) e gli Arcani Minori in quattro parti (in base ai semi) poi in 10+4 lame singole (tot. 56).
La formula penta-grammatica e il sistema degli Arcani Maggiori
22 = 3 settenari +1
י (Yod) => I settenario
ה (I Hé) => II settenario
ו (Vau) => III settenario
ה (II Hé) => Arcano XXII
22 = 7 ternari +1
“[...] Su questo schema sono costruiti i sette triangoli mistici dei 22 Arcani Maggiori del Tarocco. Ognuno di essi ha un differente significato ed una differente relazione col mondo manifestato [...]”¹.
“...ogni triangolo, che procede dal PRIMO, ha anche il sé le quattro lettere del Grande Tetragramma, e rappresenta la stessa idea unica, su differenti piani”¹.
Immagine 1 e 2, da La Rota Magica dei Tarocchi, di Mouni Sadhu.
Secondo entrambe le scomposizioni che considerano l'intero mazzo degli Arcani Maggiori, lo ש (Shin) è “muto”. Esso sarebbe infatti l'operatore stesso che manipola le lame dei tarocchi; un elemento totalmente trascendente dallo strumento, come in una sorta di sforamento della quarta parete, in questo caso non tanto scenica, quanto del Tempio :) .
Riproduzione della formula tetra-grammatica e penta-grammatica con i primi cinque Arcani Maggiori
“[...] Su questo schema sono costruiti i sette triangoli mistici dei 22 Arcani Maggiori del Tarocco. Ognuno di essi ha un differente significato ed una differente relazione col mondo manifestato [...]”¹.
“...ogni triangolo, che procede dal PRIMO, ha anche il sé le quattro lettere del Grande Tetragramma, e rappresenta la stessa idea unica, su differenti piani”¹.
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Immagine 1 e 2, da La Rota Magica dei Tarocchi, di Mouni Sadhu.
Secondo entrambe le scomposizioni che considerano l'intero mazzo degli Arcani Maggiori, lo ש (Shin) è “muto”. Esso sarebbe infatti l'operatore stesso che manipola le lame dei tarocchi; un elemento totalmente trascendente dallo strumento, come in una sorta di sforamento della quarta parete, in questo caso non tanto scenica, quanto del Tempio :) .
Riproduzione della formula tetra-grammatica e penta-grammatica con i primi cinque Arcani Maggiori
Prima di tutto, si associano i primi quattro Arcani Maggiori e le lettere del Sacro Nome Tetra-grammatico...
“I « QUATTRO » iniziali formano il simbolico triangolo primario del Tarocco. Il suo punto superiore è 1 = י (Yod), il punto a sinistra è 2 = ה (Hé), mentre a destra è 3 = ו (Vau). Il punto posto al centro di questo triangolo è anche il Primo punto del Nuovo triangolo, ed è 4 = ה (secondo Hé). Esso è uguale allo י (Yod) della prima proiezione di forze. Da esso procedono nuovi semi, come nel primo caso: un nuovo 2 = ה, ancora 3 = ו, e così via”¹.
...con la relativa simbologia:
Il Bagatto: “Se c'è una qualsiasi manifestazione in spazio e tempo (il che non significa necessariamente il nostro tempo e il nostro spazio tridimensionale), allora ci dovrà essere all'inizio, l'elemento attivo, o potenza che dà il via al processo. Noi simboleggiamo questo elemento con la figura uno (1) e con la lettera י. Questo elemento è POSITIVO, DINAMICO ed ATTIVO. L'immagine del primo Arcano (o Carta, Trionfo) del Tarocco rappresenta un Uomo, dritto in piedi con una gamba piegata (a volte celata da lunghe vesti). Egli viene chiamato anche il Mago. Le stesse tre qualità che più sopra, definiscono la figura « 1 » e la lettera Ebraicaי (Yod), sono a lui ascritte.”¹
“I « QUATTRO » iniziali formano il simbolico triangolo primario del Tarocco. Il suo punto superiore è 1 = י (Yod), il punto a sinistra è 2 = ה (Hé), mentre a destra è 3 = ו (Vau). Il punto posto al centro di questo triangolo è anche il Primo punto del Nuovo triangolo, ed è 4 = ה (secondo Hé). Esso è uguale allo י (Yod) della prima proiezione di forze. Da esso procedono nuovi semi, come nel primo caso: un nuovo 2 = ה, ancora 3 = ו, e così via”¹.
...con la relativa simbologia:
Il Bagatto: “Se c'è una qualsiasi manifestazione in spazio e tempo (il che non significa necessariamente il nostro tempo e il nostro spazio tridimensionale), allora ci dovrà essere all'inizio, l'elemento attivo, o potenza che dà il via al processo. Noi simboleggiamo questo elemento con la figura uno (1) e con la lettera י. Questo elemento è POSITIVO, DINAMICO ed ATTIVO. L'immagine del primo Arcano (o Carta, Trionfo) del Tarocco rappresenta un Uomo, dritto in piedi con una gamba piegata (a volte celata da lunghe vesti). Egli viene chiamato anche il Mago. Le stesse tre qualità che più sopra, definiscono la figura « 1 » e la lettera Ebraicaי (Yod), sono a lui ascritte.”¹
La Papessa: “Oltre al principio attivo primario (che alcuni preferiscono chiamare « creazione ») c'è un secondo elemento necessario alla manifestazione, e questo elemento sarà il ricettacolo, il riparo, qualcosa che serva da base o fulcro dell'attivoי (Yod). Questo elemento è PASSIVO, NEGATIVO e MATERIALE. Il suo numero è, naturalmente, il due (2), la lettera Ebraica è « Hé » ה, e l'immagine sulla carta è quella di una donna seduta.”¹
L'Imperatrice: “Quandoי agisce suה, appare il terzo principio, avente il numero tre (3) e la lettera « Vau » ו. È il risultato dell'azione, neutro, e riflette in sé le qualità della prima e seconda Carta del Tarocco, proprio come un bimbo che dipende dai genitori e ne riflette i caratteri.”¹
L'Imperatore: “I primi « TRE », considerati come unità, formano la « prima famiglia », metafisicamente concepita sul più sottile piano di esistenza, subito dopo l'Immanifesto, Immateriale Assoluto. Questo elemento porta il numero quattro (4),e la sua lettera è il SECONDO ה (Hé).”¹
...e lo ש (Shin)?
Per la riproduzione della formula pentagrammatica, ricorreremo anche all'uso del Quinto Arcano.
“...l'Arcano numero cinque del Tarocco esprime il potere o abilità potenziale che esiste in ognuno di noi, e che crea la nostra forza individuale, la nostra vita attiva.”¹
“L'elemento di forza di volontà illuminata, od autorità attiva, sarà l'idea di base di questo Quinto Arcano, che rappresenta il segno più misterioso – il PENTAGRAMMA umano.”¹
Ed è proprio nel dover riprodurre correttamente la formula che intuiamo i meccanismi su cui è strutturato il Tarocco, per farci “lavorare” su di esso.
Il Papa, che rappresenta l'Uomo, il quinto ed ultimo elemento, nonché ultimo essere cronologicamente creato secondo le Scritture (immagine 3), si sposta e si va a inserire come da formula penta-grammatica dopo la Papessa e il Bagatto (immagine 4), in un'alternanza di figure maschili e femminili e una simmetria delle lame (Imperatrice=>Imperatore/ Papessa =>Papa), come se con questo atto l'Arcano avesse dato un senso alla sequenza, come in una ritrovata armonia. L'atto dello spostare il Papa è la rappresentazione fisica di ciò che deve compiere dentro di sé l'iniziato-operatore; l'Uomo, da semplice creatura, passiva e scollegata dal Nome Divino, e quindi dal “Tutto”, diventa non solo parte dello Spirito del Mondo, ma elemento attivo e partecipe della creazione stessa, ponendosi subito prima del ו (Vau), unione dinamica del maschile י (Yod) e del femminile ה (Hé), non ancora consolidatosi nello statico ה (Secondo Hé). La creatura/uomo diviene così creatore a sua volta pur rimanendo un essere individuale, ben distinto all'interno della formula, di cui diventa il centro; spostare il Papa dunque è porsi come centro attivo (umano e divino) del Mondo.
Da sopra, immagine 3 e 4. In foto: i Tarocchi di O. Wirth
Tarocchi e Cabala: i 22 sentieri e la costruzione dell'Albero Sephirotico con gli Arcani Maggiori
Come è noto, sull'Albero della Vita i cabalisti dispongono 32 sentieri: dieci di questi sono rappresentati dalle 10 sephirot , e i restanti 22 dalle lettere dell'alfabeto ebraico, che a loro volta corrispondono ognuna a una delle lame degli Arcani Maggiori. Possiamo dunque operare sui sentieri usando gli Arcani corrispondenti.
Nel caso invece, volessimo cimentarci nella costruzione dell'Albero Sephirotico con gli Arcani Maggiori, potremmo procedere in questo modo: normalmente, ci verrebbe da porre Il Bagatto al posto di Keter e così a scorrere fino al X Arcano al posto di Malkut. Ma tale disposizione risulterebbe fallace.
L'Imperatrice: “Quandoי agisce suה, appare il terzo principio, avente il numero tre (3) e la lettera « Vau » ו. È il risultato dell'azione, neutro, e riflette in sé le qualità della prima e seconda Carta del Tarocco, proprio come un bimbo che dipende dai genitori e ne riflette i caratteri.”¹
L'Imperatore: “I primi « TRE », considerati come unità, formano la « prima famiglia », metafisicamente concepita sul più sottile piano di esistenza, subito dopo l'Immanifesto, Immateriale Assoluto. Questo elemento porta il numero quattro (4),e la sua lettera è il SECONDO ה (Hé).”¹
...e lo ש (Shin)?
Per la riproduzione della formula pentagrammatica, ricorreremo anche all'uso del Quinto Arcano.
“...l'Arcano numero cinque del Tarocco esprime il potere o abilità potenziale che esiste in ognuno di noi, e che crea la nostra forza individuale, la nostra vita attiva.”¹
“L'elemento di forza di volontà illuminata, od autorità attiva, sarà l'idea di base di questo Quinto Arcano, che rappresenta il segno più misterioso – il PENTAGRAMMA umano.”¹
Ed è proprio nel dover riprodurre correttamente la formula che intuiamo i meccanismi su cui è strutturato il Tarocco, per farci “lavorare” su di esso.
Il Papa, che rappresenta l'Uomo, il quinto ed ultimo elemento, nonché ultimo essere cronologicamente creato secondo le Scritture (immagine 3), si sposta e si va a inserire come da formula penta-grammatica dopo la Papessa e il Bagatto (immagine 4), in un'alternanza di figure maschili e femminili e una simmetria delle lame (Imperatrice=>Imperatore/ Papessa =>Papa), come se con questo atto l'Arcano avesse dato un senso alla sequenza, come in una ritrovata armonia. L'atto dello spostare il Papa è la rappresentazione fisica di ciò che deve compiere dentro di sé l'iniziato-operatore; l'Uomo, da semplice creatura, passiva e scollegata dal Nome Divino, e quindi dal “Tutto”, diventa non solo parte dello Spirito del Mondo, ma elemento attivo e partecipe della creazione stessa, ponendosi subito prima del ו (Vau), unione dinamica del maschile י (Yod) e del femminile ה (Hé), non ancora consolidatosi nello statico ה (Secondo Hé). La creatura/uomo diviene così creatore a sua volta pur rimanendo un essere individuale, ben distinto all'interno della formula, di cui diventa il centro; spostare il Papa dunque è porsi come centro attivo (umano e divino) del Mondo.
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immagine 3 |
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immagine 4 |
Tarocchi e Cabala: i 22 sentieri e la costruzione dell'Albero Sephirotico con gli Arcani Maggiori
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Nel caso invece, volessimo cimentarci nella costruzione dell'Albero Sephirotico con gli Arcani Maggiori, potremmo procedere in questo modo: normalmente, ci verrebbe da porre Il Bagatto al posto di Keter e così a scorrere fino al X Arcano al posto di Malkut. Ma tale disposizione risulterebbe fallace.
Dion Fortune ne La Cabala Mistica cita solo gli Arcani Minori, ma fa corrispondere lo Yod del Tetragrammaton a Chokmah. Dunque, se seguissimo questa lettura, dovremmo porre il Bagatto nella medesima posizione, così di seguito fino ad associare il IX Arcano a Malkut. Ciò, avrebbe perfettamente senso, se leggiamo nella figura dell'Eremita quella dell'Iniziato che parte dal mondo profano per intraprendere il proprio cammino, dissipando il buio dell'ignoranza con la luce della conoscenza. In questo modo, secondo un moto ascendente, da Malkut fino a Chokmah l'Eremita diventa il Bagatto, l'Uomo che ha ottenuto potere sugli elementi e gli strumenti dell'Opera, ed è ora pronto sulle soglie di Keter, a diventare un reintegrato.
Inoltre sempre secondo questa lettura, il centro cristico Tipheret verrebbe associato al V Arcano: ecco ricorrere nuovamente il Papa, lo ש (Shin) della formula pentagrammatica.
Ma quale carta porre allora su Keter? Si potrebbe ipotizzare che tra tutti gli Arcani Maggiori lo 0, sia il più appropriato: l'Arcano senza numero, il Folle. Essa è l'ultima e la prima lama del mazzo, la più vicina, secondo la sua simbologia, al mistero della triplice manifestazione di Ain Soph. Giunti a Keter, si è alla fine o all'inizio del proprio percorso?
Tarocchi e Cabala: costruzione del sistema dei “quattro mondi” con gli Arcani Minori
Nel caso in cui volessimo visualizzare complessivamente il sistema sephirothico della cabala, inclusi anche i quattro mondi – Atziluth, Briah, Yetzirah e Assiah, potremmo ricostruirlo attraverso gli Arcani Minori.
Ma quale carta porre allora su Keter? Si potrebbe ipotizzare che tra tutti gli Arcani Maggiori lo 0, sia il più appropriato: l'Arcano senza numero, il Folle. Essa è l'ultima e la prima lama del mazzo, la più vicina, secondo la sua simbologia, al mistero della triplice manifestazione di Ain Soph. Giunti a Keter, si è alla fine o all'inizio del proprio percorso?
Tarocchi e Cabala: costruzione del sistema dei “quattro mondi” con gli Arcani Minori
Nel caso in cui volessimo visualizzare complessivamente il sistema sephirothico della cabala, inclusi anche i quattro mondi – Atziluth, Briah, Yetzirah e Assiah, potremmo ricostruirlo attraverso gli Arcani Minori.
“In ogni serie (o seme) vediamo, per prime, quattro figure che rappresentano le persone attive che dirigono l'idea di quella serie. A parte ciò, ogni serie ha dieci carte con numeri (dall'asso al dieci) corrispondenti ai Sephiroth di quella serie. Ogni serie ha il suo personale Yod – il Re; il Primo Hé – la Regina; Vau – il Cavaliere, ed il Secondo Hé – il Fante, che serve come elemento di transizione per la sua serie. [...]”¹
Per ogni Arcano dall'1 al 10 avremo quindi sia un inquadramento Macrocosmico (il seme), che Microcosmico (Re, Regina, Cavaliere, Fante).
Potremmo, volendo, prendere anche la sequenza di Arcani Minori di un seme e inserirvici i 22 sentieri degli Arcani Maggiori, così da fondere i due sistemi.
Insomma, una volta capiti i meccanismi e le simbologie dietro ogni lama, possiamo giocarci un po' come desideriamo; anche perché in fondo, quello del Tarocco è proprio un gioco - il gioco dell'Iniziato fanciullo che scova i sincretismi del creato e da nome alle cose.
NOTE:
¹ cit. da Mouni Sadhu, La Rota Magica dei Tarocchi, Edizioni Mediterranee Roma.
BIBLIOGRAFIA:
Mouni Sadhu, La Rota Magica dei Tarocchi, Edizioni Mediterranee Roma.
Dion Fortune, La Cabala Mistica, Astrolabio.
Alessandro Troisi, La Cabbala, Bastogi
Potremmo, volendo, prendere anche la sequenza di Arcani Minori di un seme e inserirvici i 22 sentieri degli Arcani Maggiori, così da fondere i due sistemi.
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NOTE:
¹ cit. da Mouni Sadhu, La Rota Magica dei Tarocchi, Edizioni Mediterranee Roma.
BIBLIOGRAFIA:
Mouni Sadhu, La Rota Magica dei Tarocchi, Edizioni Mediterranee Roma.
Dion Fortune, La Cabala Mistica, Astrolabio.
Alessandro Troisi, La Cabbala, Bastogi
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